… seh… il futbol…

nah… dai, stella… hai scritto una gran cagata… ammettilo.

Quelli del Premio Calvino… Loro… Il mio romanzo…

e dai, vecchia… quelli del premio calvino sono dei gran manici di scopa. lo sai, no, come sono i manici di scopa…

No che non lo so. Cioè sì. È una delle tue trovate. L’ho letto, sai, quel tuo libro… Però non ti permetto, in questo caso non ti permetto…

e che cazzo, dai. si capisce che quella lì è tutta gente che non si fa di niente… i manici di scopa intendo… babbi in fissa con quella merda della casa e del giardino… un po’ come la tipa del tuo libro, no? come si chiamava? ah sì, rebecca si chiamava. be’ la rebecca… più che altro quella lì era in fissa col fiume… comunque i manici di scopa lo sai, no? si scopano tra loro… mesti con mesti.

Scusa?

mi sa che con sti metadoni oggi non decollo un cazzo… ma perché cazzo sto a perdere tempo con una sottospecie di esteta del dolore… perché? mi domando.

No, guarda che ti sbagli. Sono io che non so proprio perché me ne sto qui a parlare con te.

seh… che non lo sai… da’ retta, vecchia… tu hai soltanto un gran bisogno di sbattere.

Ma piantala! Guarda che io i tuoi libri li ho letti, sai? Tutti. E… Ecstasy, giusto? Non vorrai dirmi che è un gran libro.

Josef Albers “Homage to the Square” (1970).

seh… gran libro… cazzo vuol dire «gran libro»?

Vuol dire contenuti, per esempio. Vuol dire…

e dai, stella… che contenuti vuoi che abbia un cazzo di libro? è solo un modo come un altro per fare un po’ di fresca. ti piacerà anche a te la fresca, no?

Poi scusa, caro, ma io certi tuoi personaggi non li ho proprio capiti. Prendi Lloyd… Ti sembra credibile uno come Lloyd? Un fattone che si innamora perso… A un certo punto mi sembrava di leggere Liala. Però condita di parolacce. Be’, lo so, la volgarità tira sempre. Di questi tempi poi… Certo che con le oscenità te la cavi davvero benino…

perché la trippona amica di rebecca… la lucilla… quella lì sì che è credibile… come no! anche la de lellis… la tua «signora della notte»… gran cazzi! te l’ho detto, vecchia, con una bella ingroppata… ma chi cazzo sarebbe questa Laila? mai sentita.

I soliti argomenti maschilisti… Odiosi! Ti ricordo che stiamo parlando di storie, di libri… E comunque Liala. Liala… Afferri?

Josef Albers, “Mitered Squares – Miami Green”, Screenprint (1976).

e il padre di rebecca? «un minuscolo cucciolo di charles spaniel finito per sbaglio in una covata di lupi»… ma di che merda ti eri fatta? be’ stella, forse… e dico forse… sai scrivere… com’è vero che io saprei farti venire alla grande… però, vecchia, sta città in culo al mondo deve averti fottuto il cervello.

E tu allora? Tutto lo splatter che spari un tanto al chilo in quel tuo Ecstasy… Che senso ha, me lo spieghi?

mai sentito parlare di reputazione? ehi, stella… hai presente trainspotting? quella lì è roba mia… sarei il capofila della chemical generation” io… mica cazzi!

E allora?

be’ ci ho fatto su un bel po’ di fresca… dici niente?

Se era per scucirla poi tutta alla «Figa Velenosa», potevi anche risparmiarti la fatica, no?

ooh la la, stellina… vedo che impari presto. scommetto che tra un po’ mi chiederai di tirarci una riga di là nel cesso… polìs ne gira qui?

Josef Albers, “Biconjugate” (1943).

Stavamo parlando di libri, ti ricordi? Ci sei?

vabbè, vecchia, visto che continui a menarla con sta para dei libri… seh… alla fine qualcosa in comune ce l’abbiamo… per quanto i miei romanzi… onestamente…

Somiglianza? Sarebbe?

storie del cazzo. roba che leggi e dopo tre minuti te la puoi buttare anche in culo… hai presente quando sei sotto e ti impasticchi un fighino? emozioni a mille. solo che dopo arriva il planaggio. dopo ti senti di merda. capisci cosa intendo, no?

No che non capisco. Parli tale e quale il tuo Nukes, l’«amico del cuore» di Lloyd. Ti stai autocitando di nuovo.

stellina, te lo dico… il tuo cazzo di libro non vale un cazzo, chiaro? in prospettiva intendo. e neanche il mio vale un cazzo… in prospettiva. per quanto…

Josef Albers, “Interaction of Colour” (1963).

Be’, sei fatto, inutile insistere. Però una cosa te la voglio dire. Il «futbol» come lo racconti tu… Fa schifo. È violento, violentissimo. Però è stato… Sì, mi sono divertita.

nah, vecchia… forse non sei un manico di scopa fatto e finito. grazie al culo non del tutto. chiaro però che non sei neanche una da party…

Che cosa fai, ricominci? Ti ho appena fatto un complimento…

seh… il «futbol»… cazzo ne sai tu… un quasi manico di scopa infighettato… di futbol. mi sa che in questa città… a proposito… che fine ha fatto quel gran cazzo del real vicenza?… seh… il futbol…

Mariapia Veladiano, La vita accanto, Torino, Einaudi, 2011, Einaudi stile libero. Big, pp. 170.

Irvine Welsh, Ecstasy, Parma, Guanda, 1997, pp. 295, (trad. it. a cura di Mario Biondi).

 

P.S. In copertina: Josef Albers, “Siebdruck Grafik I-S VVII” (1971).

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